sabato 29 gennaio 2011

BioFiasco-bicchiere quotidiano di vino biodinamico. Dal Mercato della Terra ad Identità Golose passando per il Gastronauta a Radio 24

L'idea del BioFiasco è iniziata per "gioco" circa tre mesi fa al Mercato della Terra di Slow Food, che si tiene ogni sabato a Bologna, per saggiare se c'era un bisogno inespresso di vino di qualità non solo in bottiglia, ma anche sfuso per un uso quotidiano: un ritorno del elisir di Bacco come alimento che ritorna sulla tavola degli italiani di tutti giorni.
Certo, alcuni "eroi" continuano nella poetica pratica dell'acquisto del vino in damigiana per poi procedere ad un imbottigliamento casalingo. Ormai il tempo è sempre meno quasi in maniera proporzionale agli spazi nelle case da dedicare a questo genere di hobby. Inoltre troppo spesso il vino sfuso è "il fondo di cantina" o comunque un prodotto utile a far svuotare la cantina in fretta in cambio di contante sicuro.
Il "gioco" ha, da subito, incontrato l'interesse della nostra clientela, e anzi, ancor di più in tanti hanno iniziato a tornare sabato dopo sabato a farsi ricaricare il proprio BioFiasco. Hanno capito che il loro acquisto era una la scelta di qualità, salute e ambiente.
Il vino del BioFiasco è il fratello gemello del più blasonato Pro.vino e nasce dal Fiasco, o "scarto", delle botti che concorrono per finire in bottiglia. Ovviamente eventuali masse problematiche non vengono prese in considerazione per nessuno dei due prodotti, il giudizio di dove destinarle è solo in base alla prontezza e relativa capacità di invecchiamento.
L'unicità del prodotto inizia a farsi strada non solo dagli aficionados del sabato mattina, ma anche dal gotha enogastronomico, tanto che sono stato invitato da Davide Paolini a presentarlo durante la trasmissione Il Gastronauta in onda questa mattina su Radio 24 (podcast disponibile dall'inizio della prossima settimana).  Anche tanti ristoratori iniziano a chiedermi di studiare una forma al fine di proporla alla propria clientela. Nel frattempo ci ragiono durante Identità Golose, il Convegno Nazionale dei migliori chefs italiani e non, che si tiene a Milano da domani a martedì, dove saremo presenti con l'amico Paolo Parisi. Suggerimenti sono sempre graditi e ben accetti.

mercoledì 5 gennaio 2011

Il mio secondo post - copia incolla di come dovrebbe esserne uno. Dal Blog dell'amico Andrea Gori, sommelier informatico 2.0


Mangiare fuori come a casa, e anche di più: la stella che ti illumina alla Tenda Rossa

molluschi-fritto
Per molti che non li frequentano, i ristoranti “stellati” sono visti con sospetto, freddezza e distacco per via delle millemila regole non scritte che spesso sei costretto a subire. In realtà lo sono solo se applicate alla lettera, mentre invece diventano un manuale di bon ton del mangiare se  calate nella realtà di una (anzi due) famiglie che animano un locale come la Tenda Rossa di Cerbaia, ormai storico riferimento per la ristorazione Toscana.Le chiacchere in anticamera, l’accoglienza festosa, il bicchiere che fa da “debriefing” della giornata e prelude al relax mentre ci si ristora dal freddo fuori (virtuale perchè si può sempre almeno qui parcheggiare praticamente davanti alla porta).  Franciacorta Monterossa Brut tanto per gradire (sempre imponente ma per fortuna meno dosato che in passato) e ci accomodiamo. C’era stato finora sempre di giorno ma la sera l’atmosfera è molto diversa, sembra davvero di stare a cena nel proprio (magari) salotto. Divanetti, tavoli, sedie, luci, piante, musica al volume giusto, scaffali di libro, librerie di vino che spuntano ogni dove, e nel mezzo ovviamente il personale che mentre ti sfila accanto pare più uno di casa che un cameriere.  E poi c’è Natascia, una di quelle persone che sono riuscite a divenire tuttuno con un luogo e con un locale e che hanno fatto dell’ospitalità una professione svolta in punta di piedi senza mai però rinunciare a imporre la propria personalità, difficile specie se si è toscani inside.
I piatti scorrono via leggeri anche se gli ingredienti sono spesso impegnativi, pernice, cinghiale, tartufo, foie gras. Salse lievi e delicate, grande uso di erbe aromatiche che però fanno da contorno ai gusti decisi intensi e appassionanti. Si mangia toscano  senza limiti e paraocchi con interpretazioni spesso originali e stimolanti e incursioni internazionali.
A piatti più estrosi come l’ostrica con gelatina di red bull e vodka con caviale  (tre parti molto diverse che si ricompongono solo in bocca con un unico boccone, non per tutti!) o la Crema bruciata di fegato grasso al pepe (perfetto tra forte e piano come consistenza e come gusto) e la Carbonara di seppia (ottima idea ma mancava un minimo di contrasto)  si va ad altri, secondo me piccoli capolavori, più normali ma straordinari in bocca come il fritto di molluschi con pinzimonio e salicornia (cucinata e servita tipo crema, saporosa e delicata) e le “Perle di patata di montagna con ragù in bianco di pernice e tartufo bianco di San Miniato” che ricorderò davvero per tanto tempo per la gola e il piacere procurato nel divorarlo.
Oppure come non coccolarsi per delle ore nel ricordo della morbidezza delle cappesante gratinate con tartufo su mousse di finocchio e nero di seppia? Tartufo bianco su cappasanta bianca, nero su cappasanta impanata di pan grattato e nero di seppia su tappetino verde, bello a vedersi sfizioso da mangiarsi.
Polpette di cinghiale con gelatina di cranberry e purè di cavolo nero  sono il “secondo” impegnativo selvatico e dolce allo stesso momento, un modo originale di proporre la classica cacciagione abbinata alla frutta, un nordico in salsa toscana.
Tra i dolci, il classico senza tempo è le consistenze di cioccolato che tradiamo però per provare un impegnativo Wafer di meringa e mousse di marroni, salsa di caco, gelato di arachidi con crem caramel cui bisognerebbe arrivare meno appesantiti per gustarlo appieno e un classico rivisitato come la banana flambè (“C’era una volta…..flambé di banana con gelato di crema pasticcera e caffè”), esplosivo e dolcissimo. Accompagnamento con distillati curiosi e mai scontati, spesso rarissimi come il Cardinal Mendoza Gran Reserva tirato fuori da uno degli scaffali del salotto di casa Santandrea, decisamente NON il solito Brandy spagnolo.
Sui piatti, serata biodinamica con l’eccezionale Pigato Rucantù di Selvadolce, quasi da tutto pasto ma eccezionale sulle cappesante e tartufo, il Dolcetto di Casa Wallace più semplice leggero ma adatto a questa cucina, l’opulento Merlot di Verdugo (a chi piace questo vitigno è raccomandatissimo) e lo straordinario e cangiante Cabernet Sauvignon Pro-Vino di San Vito della famiglia Orsi, da farsi versare all’aperitivo e annusare e bere per ore tanta vario e “dinamica” è la sua espressione. Fuori tema ma perfettamente studiato, l’abbinamento sul foie gras con il Riesling Moselliano Erdener Treppchen
Spatlese di Rheinold Oster , 8% di alcol e coccola,  colpo di classe dallaimpressionante e sfiziosa cantina di Natascia.
Aperti fino al 1 gennaio senza soste, un grande atto d’amore per le persone che decidono di affidare qui i loro attimi di ristoro sotto queste feste, che saranno ampiamente sottolineati ed esaltati dall’esperienza che troverete.
Gran Menu completo da 120 euro a persona più vini, meglio lasciarsi guidare dagli abbinamenti al calice anche se la carta è bellissima  e completa di ogni bendibacco.
Ristorante “La Tenda Rossa”
Piazza del Monumento, 9/14
50020  Cerbaia in Val di Pesa (Firenze)
Tel. 055 826132 – Fax 055 825210
Email info@latendarossa.it

Primo buon proposito per il 2011 - aprire un Blog

Tra i primi propositi per l'anno appena iniziato c'era quello di interagire di più con gli amici della San Vito utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione. Dopo sito internet aziendale, le newsletter, l'aggiornamento continuo del relativo database e il mantenimento di un profilo dedicato su Facebook... ecco ora anche un Blog che vuole essere una finestra aperta su discussioni non solo inerenti a ciò che facciamo in azienda, ma anche più in generale sul mondo del vino.
Il nostro progetto iniziato 5 anni fa si basa proprio sulla trasparenza verso il consumatore su ciò che succede in vigna ed in cantina. In questo spazio diamo la possibilità a tutti di chiederci maggiori informazioni a riguardo.
Certo non essendo un mago del computer ciò non mi viene proprio facile...ma almeno ci provo!!
Beh, il primo proposito è fatto, ora tocca mantenerlo come fosse un figlio!!